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martedì 25 agosto 2009 |
La campionessa Yelena: "Tutta colpa di Formia, lì stavo impazzendo" |
La storia dell'atleta russa di salto con l'asta e della sua crisi. "Quei mesi terribili di Formia, senza umanità". |
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yelena isimbaieva |
Atletica: È la testa che non c'è più». Senza testa anche Yelena Isinbayeva fa cilecca come una principiante. Bolt vince, lei perde. Racconta il suo coach Petrov: «Senza testa lo sport ad alto livello diventa insopportabile. A fine gara Yelena era uno straccio». Petrov conosce i suoi allievi (Bubka, Pyrek, Gibilisco) come le sue tasche. La sua tasca prediletta a Berlino era bucata: «Tutto quello che non le è mai pesato, adesso le presenta il conto». |
Sul saccone Yelena si è coperta il volto con le mani: «Sarei voluta scomparire nel nulla». È un anno che non funziona più: «La vita da campionessa le sta facendo una domanda: te la senti di continuare?». Vita bella ma difficile,a tratti atroce.
Formia, Aosta, Montecarlo, l'Ucraina, sempre allenamenti, sempre più paure, riposi forzati, mangiare oculato, e quel grigiore che improvvisamente le è sceso sugli occhi nei mesi di Formia. Aveva davanti solo il mare e il castello di Gaeta: «Ma non sa cosa farsene del mare». A Formia c'è il centro dell'asta, struttura d'avanguardia dove c'è tutto tranne, se sei una ragazza sola, l'umanità.
Una torre d'avorio in cui Yelena, soffocata dalla grandezza, ha rischiato di marcire: «A maggio stava per diventare matta. Era due persone in una. Quella che si allenava aveva energie per salire a 5 metri.
Quella che gareggiava era un sacco vuoto». Parlava sempre meno, era cupa, stufa: «A volte avevo la sensazione che evitasse di guardarsi allo specchio».
Non ha avuto voglia di imparare l'italiano, a parte "grazie, buongiorno, pizza e pomodoro". Niente amici né amiche.
Cuore e testa l'hanno abbandonata. «Dobbiamo rivedere qualcosa nei programmi», prosegue Petrov. Il potenziale sarebbe intatto: «Avete mai visto una Mercedes perdere con una Panda?». Però anche il motore di una Mercedes ha bisogno di qualcuno che l'accenda: «No ad altri allenamenti, sarebbe dannoso. Già a Zurigo (il 28 agosto, ndr) supererà 4,90. Deve ritrovare fiducia, avrà un costo, lo ha capito a Berlino». A 27 anni lo splendore del palmarès può rivoltarsi contro: «Quando prende la rincorsa, sembra che la pista sia in salita». È dimagrita: «No, è sciupata». Non resta che una soluzione: «Restituirle il gusto del sacrificio. Mi chiedo se ne abbia voglia. Lo scoprirò presto. Intanto, sarebbe bene che invece di sorridere solo agli sponsor, tornasse a sorridere anche per se stessa». |
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fonte: La Repubblica postato da: mn |
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