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S. Francesco di Sales |
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nel 1888: Viene brevettato il nastro da macchina per scrivere. | nel 1899: Un altro brevetto: i tacchi di gomma per scarpe. | nel 1935: Viene messa in vendita per la prima volta al mondo la birra in lattina. | nel 1978: Un satellite nucleare sovietico Cosmos 954 precipita nell'atmosfera terrestre e si disintegra sul suolo del Nord Canada. | |
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» » » » Pet Coke, Un veleno nel Golfo ... |
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giovedì 10 gennaio 2008 |
Pet Coke, Un veleno nel Golfo di Gaeta |
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Gaeta: Ho recuperato l'articolo che segue su Google e lo riporto con il solo scopo di divulgare il più possibile un argomento scottante per gli abitanti del nostro bel golfo.
Da anni il Porto di Gaeta è al centro di un intenso traffico di Pet-coke che viene sbarcato sulla banchina in assenza di strutture di riparo per evitare la dispersione del materiale nell'ambiente.
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Una volta caricati i TIR addetti al trasporto una buona parte dello scarto che resta sulla banchina viene poi "lavato" con acqua riversata direttamente nel porto nel quale sono presenti persino diversi impianti di itticoltura.
UN COMBUSTIBILE ALTAMENTE TOSSICO, ANCHE PER L'UOMO
Il Pet-coke (o petroleum coke) è l'ultimo prodotto delle attività di trasformazione del petrolio; può depositarsi sul fondo marino trasformandosi in catrame contaminando la catena alimentare. Contiene infatti un'elevata percentuale di benzo-pirene, una sostanza altamente tossica che può provocare danni irreversibili sia all'ambiente che alla nostra salute (leucemie e gravi anemie).
I porti di Napoli e di Salerno hanno da anni vietato l'arrivo di queste carboniere, mentre Gaeta si e' trasformata in un vero e proprio centro di smistamento verso i depositi presenti nella zona di Sessa Aurunca, destinati ad alimentare i cementifici delle province limitrofe. Secondo il WWF sarebbe opportuno che questo tipo di sostanze venga destinato a porti più attrezzati, come ad esempio quello di Taranto.Il trattamento (carico, scarico e deposito) del Pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanita' (28-4-97) concernente il trasporto di sostanze pericolose, le stesse indicate in due precise ordinanze della Capitaneria di Porto del '91 che impongono l'uso di innaffiatori per evitare la sollevazione in aria del pulviscolo, il divieto di scarico in condizioni ventose e l'uso di contenitori o teli isolanti per evitare la fuoriuscita di materiale sulla banchina o nel bacino.
Alcuni blitz sono già stati effettuati dalle autorità portuali e dai tecnici della ASL nel porto di Gaeta, fermando le operazioni di scarico di diverse tonnellate di Pet-Coke che da anni, secondo le denunce del WWF, viene trattato in questo bacino senza le dovute precauzioni dettate dalle norme sul trasporto di sostanze pericolose. |
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postato da: Ilpassatore |
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