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Monday 29 May 2006 |
La TIELLA, questa sconosciuta |
Un'occasione sprecata. |
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La tiella, questa sconosciuta |
Gaeta: Ieri sera, attratto dalla promozione dell'evento che già lo scorso anno per motivi di lavoro mi ero perso e ritrovatomi eccezionalmente libero da impegni in locali ed affini, ho garantito per circa 10 persone tra amici e parenti ed ho organizzato la serata alla festa della tiella a Gaeta. |
Tutti insieme appassionatamente con 2 auto, una da Napoli e l'altra da Formia, ci siamo portati in piazza della libertà per assaporare il tipico prodotto gaetano. Nulla poteva fermarmi, nemmeno i quasi 100 km che avrei dovuto percorrere dalla mia città. Eppure... Se avessi conosciuto il triste destino a cui stavo andando incontro e in cui stavo trascinando i parenti e gli amici, avrei senza dubbio optato per una frittura di pesce a Pozzuoli o al massimo un gelato a Baia Domizia...
I fatti.
Alle 22.00 arriviamo in piazza, tanti stand, molti profumi, bella musica jazz, con una fame da lupi; del resto avevo preannunciato una scorpacciata di tiella da nausea, come la pizza al Pizzafest di Napoli, o la birra all'Oktober Fest, etc... E invece ecco la bella sorpresa: con un candore da schiaffoni, la gentile signorina al banchetto del cambio degli euro in "follari" (tagliandini di cartone dal richiamo storico del valore unitario di 50 centesimi, spacciati "simpaticamente" dall'organizzazione per moneta ufficiale della manifestazione), mi informa che le tielle "sono finite oramai da un pezzo" e che se volevo potevo ciucciarmi una bella pinta di birra alla salute mia.
Intanto al banchetto delle "massaie di Gaeta" si cercava di sopperire all'imperdonabile assenza della festeggiata con pizzarelle con salsa di pomodoro arrangiate alla meglio, non sufficienti però a lenire la delusione, morale e soprattutto alimentare.
Per il resto mi sembrava tutto apposto: gli stand con i produttori di prodotti tipici della zona, in particolare di Itri con olio ed olive di ogni genere, buona musica, moltissima gente.
Ad un certo punto arrivano una ventina di tielle spuntate dal nulla, quindi ci precipitiamo a fare il solito cambio di follari inutili, e mentre torniamo agli stand dei produttori, le tielle sono già finite tra amici e conoscenti degli stessi... Quindi rito dell'antipatica restituzione dei follari in cambio di normali euro.
Le mie "umili" domande sono:
- perchè una manifestazione come questa, giunta tra l'altro alla sua terza edizione, non è seguita come si deve dalle istituzioni ed organizzata come una VERA fiera del prodotto tipico locale?
- perchè si organizza dal giovedì al sabato e non termina come sarebbe logico, di domenica sera, ergo dal venerdì alla domenica?
- perchè non si tiene in piena estate quando la zona pullula di turisti che porteranno a casa un'ottimo concetto del prodotto tipico locale, invece che alla fine di maggio?
- perchè le degustazioni iniziano alle 18.00 (giustificazione degli organizzatori alla delusione di noantri), quindi ancora sotto il sole e non iniziano invece alle 20.00?
- perchè invece di 1000 tielle (dato fornito dagli organizzatori allo stand dei follari) non ne erano 3-4-5000?
Non ci si è minimamente preoccupati dell'aumento costante di affluenza alla manifestazione, un evento in cui secondo logica dovrei poter non solo assaggiare "a schifìo" tutti i tipi di tiella, quanto potrei voler portamene a casa un bel pò per parenti o amici. Oltretutto ci sono andato alle 22.00 di sabato, mica a mezzanotte!
Morale della favola: per salvare la serata ci ha pensato il mitico baffo di Serapo Pizza che in 10 minuti esatti ci ha sfornato due meravigliose tielle di polipi e alici.
Gigio Rosa
P.S.: scusate le osservazioni pignole, ma oltre ad occuparmi di eventi nella vita, amo troppo questa terra per permetterle simili figure... |
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postato da: gigiorosa |
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