La notizia già di per sé stessa è scandalosa poiché infanga vergognosamente la reputazione di persone che tentano di spacciarsi come oneste e rispettose della Legge, mentre ora scopriamo che hanno commesso reati infamanti e per essi saranno giustamente puniti. La stessa notizia, però, offende profondamente anche Ventotene e i suoi Cittadini che in un determinato periodo storico sono caduti nell’inganno di questi farabutti che hanno la falsità come stile di vita. Siamo caduti nella trappola perché nel 2017, venendo da fuori, si sono presentati a noi come OPERATORI DEL DIRITTO e ci hanno promesso un’Amministrazione comunale impostata sulla trasparenza, correttezza e onestà . Immediatamente dopo le elezioni abbiamo scoperto la totale falsità delle loro promesse a partire dal programma elettorale che, per cinque anni, è rimasto lettera morta. Ogni loro azione, ogni loro provvedimento e ogni loro determina ha costantemente avuto come fattore comune la falsità , che ha sempre coperto il loro reale intento: arricchirsi e fare arricchire parenti amici e prestanome alle spalle della Comunità di Ventotene, derubandola di ogni risorsa.
Molti dei loro criminali progetti sono andati in porto (acquisizione de Lo Smeraldo, appalti di S. Stefano a prestanome di Benevento, l’abusivismo dell’Isolabella e dello Smeraldo, ecc.) poiché la cricca era ben organizzata e ognuno aiutava l’altro con false attestazioni, false documentazioni, falsi certificati, false dichiarazioni pubbliche, falsi Consigli comunali, false Giunte e falsi di ogni tipo e genere.
Un certo giorno di dicembre 2021, Gerardo Santomauro e Pasquale Bernardo hanno deciso di distruggere come uomo, come imprenditore e come politico il nostro concittadino Modesto Sportiello che noi da decenni conosciamo come onesto imprenditore, grande lavoratore, ottimo padre di famiglia e sempre disponibile ad aiutare qualsiasi ventotenese in difficoltà . Il motivo di questa congiura risiedeva nel fatto che Modesto Sportiello aveva individuato e denunciato pubblicamente un filone di falsità messo in atto dalla banda per indirizzare i fondi della ristrutturazione del carcere di S. Stefano verso le tasche di prestanomi. Operazione, purtroppo, parzialmente riuscita, come noi tutti sappiamo. Volevano toglierlo di mezzo.
Coloro che ora andranno a processo, approfittando della loro posizione, hanno organizzato una gigantesca e vergognosa truffa allo scopo di distruggerlo. Hanno sottratto dall’archivio comunale e nascosto documenti ufficiali importantissimi che lo riguardavano e hanno dichiarato ufficialmente che essi non erano mai esistiti. Sulla base di questa enorme falsità , gli hanno revocato la delega di Vicesindaco, quella di Assessore ai lavori pubblici, quella di Consigliere comunale, lo hanno cacciato dal Consiglio comunale, hanno tentato di revocargli tutte le Concessioni Demaniali di cui è titolare, hanno creato false evasioni fiscali per 150.000€ e tentato di pignorargli l’abitazione.
Si sa, però, che il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi e così questi indegni falsari non immaginavano che Modesto Sportiello avesse conservato nel suo archivio privato tutte le copie autentiche di quei documenti che loro, falsamente, avevano dichiarato in atti pubblici come mai esistiti. Per questa terribile e ignobile azione Modesto Sportiello li ha denunciati all’Autorità Giudiziaria e ora, dopo un anno di indagini, testimonianze, perquisizioni, intercettazioni, interrogatori, lettura delle memorie difensive, ecc, sono stati rinviati a giudizio per gravissimi reati contro la fede pubblica che, aggravati dal concorso di più persone, prevedono pene che vanno da nove a trenta anni di carcere e l’arresto obbligatorio che, sicuramente, sarà disposto dalla Magistratura a breve.
Con il loro indegno comportamento questi pessimi individui hanno continuamente tenuto Ventotene presente sulle cronache giudiziarie, che raccontavano le loro malefatte ed ora, con questo ultimo atto, anche se sono stati opportunamente già cacciati dall’Amministrazione della nostra isola, continuano a rovesciare fango sull’onore di Ventotene e della nostra Comunità .
La loro arroganza e ingordigia è tale da indurli ancora a ricandidarsi poiché non hanno ancora terminato il progetto prefissato, poiché non tutti gli appalti di Santo Stefano sono stati attualmente assegnati ed è arrivato il PNRR su dove rubare alla grande e hanno anche il coraggio di ammetterlo pubblicamente.
Pasquale Bernardo, uno degli organizzatori della macchinazione, nel disperato tentativo di presentarsi come una persona onesta e ritenendo i Cittadini di Ventotene degli sprovveduti creduloni, ha avuto l’arroganza di scrivere questo post: “L’elemento caratterizzante di ogni gruppo sociale sono le regole che il gruppo si dà (cioè la Legge che lui ha violato!). Delle regole non si può fare a meno perché fondano lo stare insieme Ma quando trionfano il sotterfugio, la furbizia, la disonestà , quando chi rispetta le regole viene scavalcato da chi si fa beffe delle regole allora viene meno l’essenza stessa dello stare insieme perché viene meno il principio di base che “la Legge è uguale per tuttiâ€. Da che pulpito viene! O meglio da quale banco degli imputati ci parla!
Alla luce di tutto ciò che è emerso dalle indagini della Magistratura e del suo recente rinvio a giudizio per reati gravissimi contro la fede pubblica e in considerazione del suo imminente arresto obbligatorio, vogliamo dire a Pasquale Bernardo che si tranquillizzasse, poiché nessun Cittadino onesto di Ventotene vuole stare insieme a lui ed è perfettamente inutile che continui a raccontare balle sul fatto, minimizzarlo e dire che sono tutte bolle di sapone, come ha detto in Consiglio comunale. È una cosa gravissima! Inoltre, gli vogliamo dire che il vergognoso fattaccio in cui è coinvolto lui e l’intera accozzaglia di falsari che lo circonda, ha dimostrato chiaramente che la Legge è uguale per tutti e, anche se è lenta, non risparmia sindaci, consiglieri, notai, commercialisti, revisori dei conti e militari che commettono reati. Se ne accorgerà , se ne deve fare una ragione e quando uscirà dalla galera ci dovrà pensare bene a organizzare ancora truffe del genere se non vorrà rientrarci come recidivo.
Ora speriamo che tutte queste pessime figure di uomini, professionisti e militari, venuti da fuori a truffarci, abbiano la bontà di non tornare più a Ventotene per farci dimenticare i loro visi e tutto il male che ci hanno fatto. I due ventotenesi che fanno parte della banda vivranno per sempre con la vergogna per ciò che hanno combinato e saranno continuamente costretti ad abbassare lo sguardo davanti ai loro concittadini onesti.
I Cittadini di Ventotene