A giugno di quell’anno sbarcarono sulla nostra isola un gruppo di persone che si presentarono a noi come gente perbene, timorata di Dio e con profili professionali che facevano sperare in una loro integrità morale ineccepibile. Ci fecero belle promesse e ci illustrarono come la nostra amata Ventotene, sotto la loro illuminata guida, sarebbe diventata un’isola felice, ricca pulita e capace d’intercettare il miglior turismo del Mediterraneo che avrebbe riversato su di noi copiosi frutti e disseminato abbondanza tra tutti i Cittadini.
Quasi da subito, purtroppo, ci siamo resi conto di essere stati truffati e di aver eletto un gruppo di farabutti che hanno utilizzato la loro posizione non per fare il bene nostro e della nostra isola, ma solo per arricchire loro, i loro parenti e amici.
Come tutti i colonizzatori, hanno occupato tutte le istituzioni democratiche “importando†compiacenti funzionari che, strapagati con i nostri soldi, li hanno aiutato a compiere i peggiori abusi amministrativi, edilizi e sociali eliminando totalmente la trasparenza amministrativa per coprire miseramente i loro provvedimenti che, invece di essere pubblici come prescrive la Legge, sono diventati segreti e occulti per evitare che i Cittadini sapessero quali nefandezze venivano compiute nelle segrete stanze del nostro amato castello che, da Casa Comunale, fu trasformato in “Direzione di occupazioneâ€.
Come per tutte le colonizzazioni, ogni attività di questi farabutti ha avuto l’unico scopo di sottrarre a Ventotene e ai suoi Cittadini qualsiasi ricchezza e di ripartirla tra loro e i loro parenti, amici e prestanomi, senza mai curarsi dei nostri fabbisogni e della cura del nostro territorio che è stato inteso soltanto come miniera di denaro da ripartire tra loro. Come ogni colonizzatore, hanno elargito ai Ventotenesi, ritenuti gente misera e ignorante, specchietti e collanine di vetro colorato sotto forma di misere assunzioni, piccoli lavori meschine concessioni e tate, tante, tante belle parole e roboanti promesse. Hanno raccontato che avrebbero portato Ventotene ad avere una visibilità e dimensione europea con conseguente pioggia di benefici economici per l’intera Cittadinanza, mentre in cinque anni abbiamo costatato che si sono rovesciate valanghe di favori soltanto sulla famiglia Santomauro e Bernardo e sui loro prestanome.
La prima accortezza di un colonizzatore è quella tenere buona la Popolazione indigena per evitare che si ribelli alla “tosaturaâ€, attività questa delegata al famoso ballista Bernardo che in ogni Consiglio comunale ci ha decantato le lodi del sindaco e di ogni pessimo amministratore e funzionario, invitando la Cittadinanza ad andare in processione a ringraziare Santa Candida per aver elargito a Ventotene la grazia della loro elezione. E anche ora che sono stati travolti da innumerevoli inchieste giudiziarie, seguitano a dire che sono tutte bolle di sapone e che Magistrati, Carabinieri e Finanzieri che li accusano non capiscono che loro sono persone perbene e che quindi devono essere ritenuti intoccabili.
Fare l’elenco delle malefatte di questa consiliatura e di ciò che non hanno fatto per noi e per la nostra isola sarebbe troppo lungo e anche inutile poiché a Ventotene tutto è sotto gli occhi di tutti e solo chi non vuole vedere o capire non vede e non capisce, magari per interesse personale. Ventotene ha perduto cinque anni preziosi e ora dovrà recuperare il tempo e le occasioni e i fondi perduti e riparare i danni e le omissioni che purtroppo abbiamo sotto i nostri occhi.
Ogni colonizzazione è terminata con la cacciata dei colonizzatori e questa nostra non ha fatto eccezione. Siamo riusciti a rovesciare questo infame regime che Santomauro ha istaurato sulla nostra isola mettendoci in lotta l’uno contro l’altro e in linea la nota massima latina “dividi et impera†che ha generato guerre tra noi concittadini. Per fortuna la ragione ha prevalso sull’ingordigia, la corruzione e la scorrettezza e i Ventotenesi hanno ritrovato la retta via, hanno deciso di voler essere artefici del loro futuro, si sono riuniti contro l’invasore e lo hanno cacciato.
La scarsa considerazione che questi loschi figuri nutrono nei nostri confronti e della nostra intelligenza è dimostrata dal fatto che ancora oggi essi vanno in giro, telefonano e scrivono per difendere il loro operato e tentare di ripetere la truffa del 2017 nella vana speranza di proseguire la nefasta opera degli ultimi cinque anni. Promettono valanghe di assunzioni, pioggia di appalti, sub-appalti, lavori ad assegnazione diretta, concessioni demaniali e edili a chiunque possa procurare loro qualche voto alle prossime elezioni. Amministratori comunali cacciati dalla maggioranza della Cittadinanza per accertata disonestà e incapacità , e che insistono per tornare a governare la stessa popolazione che li ha appena sfiduciati pubblicamente non possono che avere la volontà di proseguire a derubare la nostra isola indirizzando verso altri siti i fondi che l’Europa e l’Italia impegnano per la nostra crescita, magari, come già avvenuto, verso Benevento, altrimenti prenderebbero atto del non gradimento popolare e si ritirerebbero di buon ordine.
Ma purtroppo per loro, come diceva Pulcinella, è fernuta ‘a zezzenella, la lezione ci è servita e bastata e ora loro devono soltanto imbarcarsi e ritornare da dove sono venuti avendo la bontà di non farsi più vedere a Ventotene poiché li vogliamo dimenticare.