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Sandra Cervone |
Ecco cosa ha scritto Antonio Veneziani nella rubrica "Graffi-Diploteca plus"a proposito di Silvia Righi e Sandra Cervone:
"In questo periodo leggo molta poesia, nuova. Libri anche interessanti, ma che spesso non mi toccano nel profondo, sono dunque sobbalzato di fronte a "Demi-Monde" e "Cantico rupestre", due testi che graffiano, che s'insinuano sotto la pelle. Due libri necessari, di due poetesse: una esordiente, Silvia Righi; l'altra, Sandra Cervone, già con svariate pubblicazioni. Poetiche molto diverse, quella della Righi e della Cervone.; la prima superando l'avanguardia e la sua freddezza si spinge oltre la finzione, dentro una parola da smarginare, per poi esaltarla. La Cervone, invece, usa il canto, l'assonanza, la leggerezza controllata per raccontare l'indispensabilità della parola. I due libri hanno però un fondo comune: l'onestà verso la poesia che può uccidere o salvare. Silvia Righi fa emergere una "parola" che non fa patti con Satana ma neppure santifica l'io. La sua è una lingua che viene da lontano (dai poeti provenzali, alla poesia greca classica, fino a quella sfavillante dei primi del Novecento) e va lontano. Tra allucinazioni e contraddizioni accerchia il lettore, vedere in particolar modo la parte intitolata Terza transizione. Sanra Cervone con il suo Canto rupestre traduce il femminile in visione del mondo. Gli eventi naturali cone vento, pioggia, mulinelli, diventano per la poetessa tracce minuscole ma indelebili per ghermire il "canto" seguendo l'eco di Caterina da Siena o di Marina Cvetaeva, senza dimenticare Gaspara Stampa o Amalia Guglielminetti. Due libretti da solfeggiare e sa suonare con cura e con trasporto.
Antonio Veneziani
Demi-Monde, Silvia Righi, NeM Vares2, 2020, 13 euro
Cantico Rupestre, Sandra Cervone, deComporre Edizioni, 2010, 10 euro